Meissen: la più antica fabbrica di porcellane in Europa
   14/01/2022 10:00:00     Informazioni    Comments 0

Meissen: la più antica fabbrica di porcellane in Europa

Servizio in porcellana di Meissen, primi del Novecento, foto by Christoph Kaiser from Flickr

Dagli inizi del Settecento, la manifattura di Meissen produce pregiate porcellane conosciute nel mondo per il loro stile e per la raffinata eleganza. Meissen è un luxury brand tra i più prestigiosi nel settore della ceramica artistica ed è stata la prima fabbrica di porcellane d’Europa. Nata in un’epoca in cui le scienze iniziavano ad assumere un ruolo determinante, Meissen ha saputo affiancare alla maestria artigiana un costante progresso tecnologico. Lo stile delle porcellane Meissen è stato il modello a cui hanno fatto riferimento le maggiori manifatture europee dei secoli passati. I grandi artisti che si sono avvicendati nei suoi laboratori hanno fatto la storia di un marchio ancora oggi inimitabile.  

 

Le origini del luxury brand Meissen

Per seguire la storia del luxury brand Meissen, immergiamoci nel Settecento, il secolo dei lumi, in cui tutta Europa è affascinata dalla porcellana cinese. Con la sua purezza, la malleabilità stupefacente e le esotiche decorazioni orientali, questa porcellana dura, raffinata e brillante, è considerata inimitabile. In effetti, alle soglie del XVIII secolo nessuno in Europa è mai stato capace di produrre una porcellana di tale gusto, resistenza e lucentezza. Augusto il Forte Elettore di Sassonia (1670-1733) è uno dei maggiori amatori di questi preziosi oggetti. Nel corso del suo regno, ha importato molti pezzi pregiati dall’Oriente, fino a formare una ricca collezione di porcellane artistiche. Il suo desiderio, però, non si ferma qui. L’importazione della porcellana è molto costosa in questa epoca e Augusto il Forte desidera carpire il segreto della porcellana cinese per riuscire a produrne in Europa una simile, se non addirittura migliore.

Presso di lui soggiorna il giovane chimico e alchimista Johann Friedrich Böttger (1682-1719), che è stato portato al castello di Albrechtsburg con il compito di trasformare i metalli vili in oro. Dopo due anni di vani tentativi, Böttger tenta di fuggire e viene posto sotto la supervisione di un altro eminente studioso, il fisico e matematico Ehrenfried Walter von Tschirnhausen. I due scienziati iniziano così a collaborare con profitto ma, invece di ricercare la formula per la trasmutazione dei metalli, si dedicano allo studio delle argille presenti in Sassonia.

Nel 1707, dopo anni di esperimenti, Böttger riesce a produrre un grès rosso, chiamato porcellana Jaspis. Lavorando questo materiale, è possibile comprendere le tecniche necessarie per modellare anche la porcellana bianca. La successiva scoperta di un giacimento di caolino porta finalmente i due scienziati all’intuizione della formula per ottenere una porcellana bianca a pasta dura, resistente e luminosa come quella che fino ad allora era stata importata solo dalla Cina. La formula, considerata assolutamente segreta, si basa su caolino, quarzo e feldspato.

La Sacra Famiglia, scultura in porcellana di Meissen, foto by Christoph Kaiser from Flickr

Grazie a questa scoperta, Augusto il Forte fonda la prima manifattura europea di porcellane nel 1710. La prima ubicazione della manifattura è il castello di Albrechtsburg, a Meissen, una fortezza in cui il segreto della porcellana, chiamata anche “oro bianco”, sembra perfettamente al sicuro.

Il riserbo che regna a Meissen nei primi anni non impedisce, però, che il segreto della porcellana venga trafugato. Già nel 1719 la manifattura viennese Du Paquier è a conoscenza della formula e nel 1720 anche la manifattura veneziana Vezzi inizia a copiare lo stile delle porcellane tedesche. Le imitazioni del marchio Meissen si diffondono a macchia d’olio, sull’onda del travolgente successo che gli originali stanno riscuotendo. Per proteggere la qualità e l’unicità delle sue porcellane, nel 1722, la fabbrica di Meissen adotta il marchio a spade incrociate. Si tratta dello stemma dell’Elettorato di Sassonia che, nonostante abbia subito varie modifiche nel corso del tempo, ancora oggi viene utilizzato per siglare tutte le porcellane prodotte da Meissen.

Marchio con stemma Meissen 1750, foto by Christoph Kaiser from Flickr

 

Lo stile delle porcellane Meissen nel Settecento

La fama di Meissen viene alimentata fin dai primi anni dall’opera di grandi artisti. Il pittore Johann Gregorius Höroldt (attivo tra il 1720 e il 1765) e lo scultore Johann Joachim Kändler (attivo tra il 1731 e il 1775), danno vita a pezzi di ineguagliabile bellezza. In questi primi anni, Höroldt si ispira alle forme e alle decorazioni orientali, producendo cineserie dai motivi naturalistici e delicati, detti Indianische Blumen e Deutsche Blumen, e miniature di modellini architettonici, di porti e paesaggi. Le sue famose cineserie raffigurano scenari che gli europei di quest’epoca attribuiscono all’affascinante e poco conosciuta Asia Orientale, con piante stilizzate, animali esotici e scene immaginarie della vita quotidiana. 

Tazzina Meissen con tigre in stile orientale, foto by Christoph Kaiser from Flickr

Höroldt è l’ideatore di molti stili di decoro che saranno di esempio per le maggiori manifatture dell’epoca: il motivo Indian Flowers, la decorazione Yellow Tiger e il decoro Kakiemon ne sono esempi. La decorazione forse più famosa introdotta da Höroldt è però l’Onion Pattern, il decoro “a cipolla”, un motivo caratteristico, da subito molto apprezzato.

Il matrimonio tra lo stile orientale e il modo di vivere europeo porta in questi primi anni alla produzione di eleganti set da tavola, vasi e raffinati servizi da tè, decorati con fantasie esotiche. Tuttavia, questo accostamento tra culture distanti genera anche qualche malinteso. Per esempio, il motivo “a cipolla” non raffigura in realtà una verdura, ma eleganti pesche e melograni, simbolo di fertilità.

 

Il Palazzo Giapponese di Augusto il Forte

Nel 1731 Johann Joachim Kändler viene nominato scultore di corte e maestro modellatore della Reale Fabbrica. Gli viene affidato il compito di realizzare le sculture del Palazzo Giapponese di Dresda, che dovrà essere ampliato per ospitare la vasta collezione di porcellane di Augusto il Forte. L’ambizioso progetto prevede la realizzazione di un vero e proprio palazzo in porcellana bianca, che dovrà essere rivestito del nobile materiale dai tetti ai pavimenti: una meraviglia che dovrebbe essere unica al mondo, ma che non verrà mai completata.

Tazzina in porcellana Meissen 1760, foto by Christoph Kaiser from Flickr

I modellisti Johann Gottlieb Kirchner e Johann Joachim Kaendler vengono incaricati di realizzare un gran numero di sculture di animali a grandezza naturale per arredare il palazzo. Le uniche conoscenze che gli artisti hanno in materia di animali esotici derivano da raffigurazioni e dipinti, ma la sconfinata fantasia e il genio creativo permettono loro di rappresentare anche elefanti, rinoceronti e altre creature mai viste dal vero. Per la realizzazione di questo “fragile serraglio” in porcellana, la manifattura di Meissen deve affrontare nuove sfide tecnologiche e artistiche, da cui si genera il cosiddetto periodo scultoreo della manifattura di Meissen. Vengono introdotte nuove forme, che saranno poi riprese nei servizi da tavola e negli oggetti più piccoli.

 

Lo stile di Meissen nel periodo Barocco e Neoclassico

Attorno alla metà del Settecento è in atto un cambiamento artistico, alimentato dai gusti colti e raffinati della corte reale francese. Le cineserie non sono più di moda e al loro posto si va imponendo uno stile europeo, con canoni opulenti, rococò, e ricco di decori. Sono di questo periodo i decori floreali in rilievo, ricchi di dettagli minuziosi, che abbelliscono servizi da té e sculture. Ogni fiore viene creato a mano, posto sul contenitore con uno strumento appuntito e poi dipinto con estrema precisione. Da questo momento, gli elementi scultorei si fondono con i bassorilievi e vengono proposte forme armoniose di animali che rappresentano l’idillio della natura.

La guerra dei Sette Anni (1756-1763) segna il declino della manifattura di

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